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Perché il neutral hosting è la chiave delle smart community

di Michael Stephens

21 September 2021

Costruire la piattaforma di infrastruttura adeguata è il primo passo fondamentale per qualsiasi città o paese che voglia distribuire applicazioni di smart community.

Oltre alla posa della fibra e all’installazione dei ripetitori(link), si tratta di forgiare rapporti di collaborazione ancora più forti fra territori e fornitori di connettività(link). Passare dalle reti di proprietà al neutral hosting di rete è un tassello fondamentale di questo puzzle.

Gli operatori di rete fissa e mobile da sempre sono i soli a pianificare, costruire e possedere le infrastrutture digitali dei territori, e pertanto la rete appartiene all’azienda invece che alle comunità. Con il modello di “neutral host”, la rete diventa una risorsa condivisa: il territorio è in grado di coinvestire su di essa fin dall’inizio insieme a un’azienda di terze parti specializzata nella progettazione, costruzione e gestione delle comunicazioni condivise e dell’infrastruttura di connettività, che può essere poi data in licenza a un numero infinito di operatori di rete che eseguono svariate applicazioni di smart community.

Data l’ampia gamma di applicazioni e servizi necessari a realizzare una visione di smart community, è importante creare un’infrastruttura che consenta ai territori di trarre vantaggio dalle funzionalità di diversi fornitori. Il modello di neutral host aiuta anche a evitare i problemi derivanti dalla connessione di più linee cablate e telefoniche, ciascuna di proprietà di singoli operatori di rete, alle nuove case e imprese. Agire come neutral host permette ai territori di realizzare un’unica rete che può distribuire questi servizi (e altri) senza interruzioni.

Un cambiamento di mentalità per gli operatori di rete e i territori

Il modello di neutral host cambia il paradigma per gli operatori di rete, che hanno sempre gestito le proprie attività partendo dalla supposizione che la rete sia il vero elemento che porta valore. Ma il valore autentico si trova sempre più nei servizi eseguiti a partire dalla rete. I clienti non riconoscono il valore di chi possiede i cavi di per sé, vogliono solo accedere alle applicazioni di cui hanno bisogno, quando ne hanno bisogno. Gli operatori di rete che accettano questa nuova proposta di valore avranno accesso a un mercato sempre più grande e in crescita per i servizi delle smart community.

Anche i governi locali si stanno avventurando in terreni inesplorati. Devono capire come gestire la comproprietà e i coinvestimenti con fornitori di infrastruttura e connettività condivisi e devono distinguersi dalle altre comunità per attrarre coinvestimenti verso la loro infrastruttura.

Per i territori, assumersi maggiore proprietà sulla pianificazione e la costruzione delle loro reti digitali comporta diverse cose. Può bastare installare un condotto di riserva quando si sostituisce una fognatura. Se il condotto non viene installato in quel momento, sarà più difficile farlo in un secondo momento senza aprire la strada e, senza quel condotto, estendere la connettività in nuove aree in un secondo momento diventerà difficile.

Cosa serve per lavorare in modo efficace con un neutral host

Per offrire connettività alle smart community, i territori devono stabilire politiche ben definite che impediscano possibili ostacoli agli investimenti. A volte, le politiche adottate per proteggere gli interessi di una comunità possono presentare vere e proprie barriere ai coinvestimenti, ad esempio limitazioni sui luoghi di installazione dei ripetitori. Pertanto, i governi locali devono rivedere attentamente alcune delle loro politiche.

Quando si considerano le opportunità di coinvestimento, i fornitori di infrastrutture condivise e gli operatori di rete vogliono sapere in che modo le politiche dei governi locali influiranno sulle apparecchiature e sui servizi che distribuiranno. Uno degli approcci possibili è quello di stabilire un contatto unico incaricato di guidare i partner attraverso questo processo e di illustrare le procedure necessarie a ottenere l’accesso o i diritti di passaggio.

I governi locali devono concentrarsi anche sul superamento del divario digitale. I programmi e gli incarichi governativi possono aiutare a garantire che la nuova infrastruttura digitale serva tutti in modo equo. Senza una presa di posizione come questa, le distribuzioni solitamente sono rivolte a zone ad alta intensità, tralasciando le aree periferiche o rurali dove implementare la banda larga è più difficile o il ritorno sugli investimenti non è abbastanza buono. Di conseguenza, chi vive in queste zone spesso si perde le opportunità offerte dalle comunità smart. I governi locali devono sostenere i cittadini di quelle aree grazie a un forte impegno comunitario a non lasciare indietro nessuno, offrendo ai cittadini la possibilità di definire le proprie esigenze e richieste di connettività.

Fornire la connettività completa richiesta dalle comunità smart richiederà uno sforzo collettivo di governi locali e partner, compresi i fornitori di infrastrutture condivise (come BAI Communications) e gli operatori di rete tradizionali. Solo lavorando in modo ravvicinato e coordinato, infatti, riusciranno a garantire l’inclusione digitale di tutti, migliorando la vita delle persone e promuovendo lo sviluppo economico per il futuro.

Michael Stephens - Vice President, Business Development at BAI Communications

Michael Stephens

Vice President, Business Development, BAI Communications

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