Il progetto
Una infrastruttura strategica per la città in vista del Giubileo e di Expo 2030
Il sindaco Gualtieri: «Così ci poniamo all’avanguardia sul fronte dell’innovazione»
Un investimento complessivo da 97,7 milioni di euro, 20 dei quali targati Campidoglio, per dotare Roma di una rete 5G, wifi e Internet of things “best in class” nella metro e nei principali luoghi pubblici. Con l’ambizione di realizzare una copertura 5G basata su small cells aperte a tutti gli operatori mobili, per un totale di 6mila punti di propagazione del segnale, e una rete wifi free ad accesso seamless con 850 punti di presenza in cento piazze, oltre a tutte le insegne della metro trasformate in access point. Un’infrastruttura digitale strategica per la Capitale in vista del Giubileo 2025, per cui si attendono 30 milioni di pellegrini, nonché per la candidatura a ospitare Expo 2030 e gli Europei di calcio del 2032.
La proposta di partenariato pubblico-privato con la Bai Communications, controllata dal fondo pensioni canadese Cppib che ha investimenti attivi in Europa per 61,5 miliardi, è stata illustrata ieri dal sindaco Roberto Gualtieri e dal direttore generale di Roma Capitale, Paolo Aielli, subito dopo il sì della Giunta alla delibera che ha riconosciuto il progetto #Roma5G di interesse pubblico, dando mandato al dipartimento Trasformazione digitale di predisporre la procedura di gara per l’aggiudicazione del contratto. I tempi sono serrati: il bando sarà pubblicato a breve, ci saranno tre mesi per presentare le offerte e due mesi per valutarle. Secondo il cronoprogramma, a ottobre avverrà l’aggiudicazione e la stipula del contratto (e della convenzione di 25 anni), con l’installazione del sistema di antenne per la rete di nuova generazione e la copertura della metro A entro l’inizio del Giubileo. Bai Communications ripresenterà la sua proposta. In caso di offerte migliori, potrà rivedere le sue condizioni e godere di una prelazione. «Con questo progetto Roma si pone all’avanguardia sul fronte dell’innovazione e della digitalizzazione», ha sottolineato Gualtieri. «I romani, le famiglie, le imprese avranno la possibilità di ricevere e trasmettere dati, di avere una rete molto più potente e veloce, utilizzabile per la nostra vita quotidiana, per monitorare meglio la città e governarla in modo intelligente». Nel piano c’è lo sviluppo di una rete di 5mila telecamere e 6.400 sensori lot del Comune, con ricadute sui servizi pubblici di sicurezza urbana, trasporti, gestione dei rifiuti e su quelli privati di energy management e smart working. I 20 milioni pubblici saranno disponibili una volta firmato il Dpcm con la seconda tranche di opere giubilari, entro metà aprile.
Aielli ha evidenziato l’aspetto della «neutralità» tecnologica: «È un sistema in grado di interagire con diversi tipi di tecnologia, consentendo di superare il lock-in, la dipendenza da specifiche soluzioni». E «questo project financing anticipa di fatto la capacità di investimento che il mercato naturalmente esprime», ritagliando all’amministrazione «un ruolo di animazione dell’innovazione». «Un’infrastruttura innovativa come questa è una sfida e un’opportunità di apertura al mercato», ha commentato l’assessora a Sicurezza e Attività produttive, Monica Lucarelli. «Tutti gli operatori potranno concorrere per le applicazioni che renderanno Roma una smart city, a cominciare dalla telemedicina».
Luca Luciani, ceo di Bai Communications Italia, spiega così l’investimento: «Per portare un progetto così importante in Italia ci sembrava opportuno partire da Roma, capitale e città simbolo a livello internazionale. Possiamo contare sulla nostra esperienza di leader mondiale nello sviluppo di infrastrutture condivise, che ci ha permesso di introdurre soluzioni di connettività avanzata in alcuni dei maggiori centri del mondo quali New York, Londra, Los Angeles, Toronto, San Francisco e Hong Kong».
6mila punti di propagazione
Il progetto prevede una copertura 5G basata su small cells con oltre 1.500 punti di
presenza sparsi sull’intero territorio abilitate a ospitare tutti gli operatori mobili
per un potenziale complessivo di 6mila punti di propagazione di segnale, in aggiunta
a tutti i punti di superficie di presenza delle insegne della metro, trasformate anche
in access point wifi-5G.